Ecco vedi Berto, questo http://goofynomics.blogspot.ch/2013/09/smoke-sales.html è un articolo emblematico del modello Bagnai, mostra una variabile in crescita e uh ah colpa dell'euro senza porle in relazione con alcunchè. Gli ide in italia sono aumentati con valori tra 0-2% del pil all'anno... Ah! Aiuto! con l'euro stanno facendo manbassa delle aziende italiane! Un po lui dice che ha favorito anche l'acquisizione delle imprese estere ma ovviamente “chissà perché, quando ci muoviamo noi per acquistare, se tentiamo di farlo nei paesi del Nord, son sassate nei denti ” senza però portare il benchè minimo dato a supporto e lasciando intendere che noi non acquistiamo.
Ogni analisi va contestualizzata altrimenti non ha senso, è come dire uno va forte perchè fa i 40 km/h, non ha senso, se sei Massa al gran premio di monza sei una pippa, se stai gareggiando per i 100 m sei Usain Bolt!
Tutto è relativo! Quindi la crescita delle acquisizioni estere in italia è tanta o poca?
Inanzitutto vediamo se ha ragione e paragoniamola alle acquisizione di imprese estere da parte di aziende italiane. Il grafico qui di seguito mostra lo stock di aziende possedute all'estero (linea blu) su gdp e lo stock di aziende italiane possedute da aziende estero (linea rossa), come si vede dal 1994 (per una questione pratica ho preso il dataset di eurostat che però parte da questa data) lo stock di aziende estere posseduto da aziende italiane è sempre stato superiore, quindi le aziende italiane hanno fatto più shopping di quanto le aziende straniere abbiano fatto in casa nostra, che diceva Bagnai, legnate sui denti? Si vabbeh...
Ma questo comunque cosa ci dice? Ci dice solo che l'economia italiana si è costantemente aperta, si è internazionalizzata negli ultimi ventanni, ma non sappiamo se a causa dell'euro. Proviamo a vedere cosa capita negli altri paesi, prendiamo lo stock di Ide posseduti da aziende straniere nei paesi più simili all'italia, UK Francia e Germania e anche i loro stock all'estero:
Quello che vediamo è, non solo una tendenza all'internazionalizzazione di tutti i paesi, ma che questa tendenza è molto più marcata negli altri paesi rispetto all'Italia, notiamo anche che il paese più internazionalizzato è un paese che non adotta l'euro, la gran bretagna. Vorrai mica vedere che questa tendenza è globale e niente ha a che vedere con la moneta unica? Vediamo lo stock di Ide posseduti da aziende straniere in altri paesi europei senza euro.
Vediamo che si sono tutti aperti all'internazionalizzazione, dai paesi nell'est europa a quelli scandinavi, molto di più dell'italia.
Di seguito tabella riassunti dei paesi europei al 2011
Nel paese | 2011 | all'estero | 2011 |
Malta | 184,9 | Luxembourg | 228,2 |
Luxembourg | 176,3 | Switzerland | 172,9 |
Ireland | 122,3 | Ireland | 152,5 |
Switzerland | 104,9 | Netherlands | 123,2 |
Iceland | 96,1 | Belgium | 89,9 |
Bulgaria | 95,5 | Iceland | 88,4 |
Cyprus | 88,8 | United Kingdom | 75,3 |
Belgium | 87,7 | Sweden | 75,1 |
Estonia | 81,0 | Denmark | 71,2 |
Netherlands | 73,1 | France | 61,8 |
Sweden | 68,6 | Finland | 54,5 |
Hungary | 64,1 | Cyprus | 54,0 |
Czech Republic | 60,3 | Austria | 51,1 |
Slovakia | 57,4 | Spain | 46,8 |
Croatia | 53,1 | Germany (until 1990 former territory of the FRG) | 40,4 |
United Kingdom | 52,5 | Norway | 40,1 |
Portugal | 49,3 | Portugal | 30,7 |
Denmark | 46,5 | Italy | 25,5 |
Latvia | 46,5 | Estonia | 23,0 |
Spain | 45,4 | Malta | 19,1 |
Romania | 42,0 | Hungary | 18,4 |
Poland | 41,1 | Slovenia | 16,7 |
Norway | 39,9 | Greece | 16,2 |
Austria | 39,3 | Poland | 10,3 |
France | 37,7 | Croatia | 7,8 |
Lithuania | 35,8 | Czech Republic | 6,6 |
Finland | 34,5 | Lithuania | 5,2 |
Slovenia | 32,3 | Slovakia | 4,7 |
Germany (until 1990 former territory of the FRG) | 27,6 | Turkey | 3,7 |
Turkey | 19,5 | Bulgaria | 3,4 |
Italy | 16,6 | Latvia | 3,3 |
Greece | 10,8 | Romania | 0,8 |
Quello che si vede se si guarda i dati nel loro insieme si evince per prima che l'internazionalizzazione delle imprese è un fenomeno che trascende l'euro e che è probabilmente legato all'introduzione di “innovazioni” tecnologiche, organizzative e normative che hanno permesso quel processo noto come globalizzazione.
La seconda cosa che l'Italia (e la Grecia) ha partecipato in maniera marginale a questo processo. Poche aziende comprano all'estero e poche aziende estere investano
Poi si possono fare tutta un'altra serie di ragionamenti, se la globalizzazione sia un bene od un male, se sia meglio stare tutti a casa propria, rimettere le frontiere e le dogane, comprare la frutta di stagione dal contadino dietro casa, si può ragionare sul fatto che i paesi dell'est sono destinatari netti mentre i paesi ricchi investitori netti, che la Lussemburgo e Svizzera sono piazze finanziarie, se è lecito che apple ricatti l'irlanda per pagare solo il 2% di tasse etc...Quello che non è accettabile ed ancor più RIDICOLO che un professore universitario dica che l'euro è stato per l'Italia i Fire sales. E' solo ed esclusivamente mera propaganda.
PS
Piccola nota. I dati vengono da Eurostat, ho visto che per quanto riguarda l'Italia ci sono delle piccole variazioni rispetto ai dati di Bagnai, però non avendo lui citato la fonte dei dati non posso controllare, credo che comunque le tendenze di fondo riamangano.