lunedì 27 gennaio 2014

Diario economico del 27 gennaio 2014


Il sole24ore oggi ci informa che l'Italia è il paese che ha maggiormente incrementato l'export verso il Giappone contribuendo al peggior disavanzo commerciale di questo paese.

Ma come? Ma non aveva svalutato? Non doveva esportare a manetta? e invece dopo nemmeno due anni di abeconomy la bilancia commerciale è a puttane...

Piccola lezione di economia



i risultati economici sono la summa di diverse forze che agiscono contemporaneamente e ogni azione ha diversi effetti nell'economia, un gran casino insomma. Vediamo cosa è successo dunque.

Mr Abe ha aumentato il deficit dello stato per stimolare la domanda interna e finanziandolo usando la banca centrale con il tentativo di raddoppiare la base monetaria e stimolare l'inflazione,

Cosa è successo quindi per quanto riguarda il commercio estero?

L'aumento della base monetaria ha portato alla svalutazione dello yen
La svalutazione rende le importazioni più costose e le esportazioni meno costose, la bilancia commerciale dovrebbe migliorare


L'aumento della domanda interna però stimola le importazioni che divengono anche più costose data la svalutazione

Quindi abbiamo due effetti contrapposti e ora sta prevalendo evidentemente il secondo.

Ora, c'è qualcuno che va sostenendo che un paese con sovranità monetaria non fa default e si può indebitare quanto vuole, certo ma ragioniamo un attimo, come mi finanzio questo disavanzo commerciale?  In molti modi

Non sto pagando i miei fornitori e noi siamo tonti che scambiamo beni materiali con carta straccia che non vale nulla
Stanno riducendo i loro risparmi 


Si stanno indebitando con l'estero, e questo è un debito che dovranno ripagare un giorno 
un mix delle due

Il punto ovvio è per quanto possono indebitarsi con l'estero e/o attingere ai propri risparmi prima di dover operare una dolorosa correzzione? E comunque al solito non esistono pasti gratis.

Fiat sposta la sede fiscale in Gran Bretagna

Non che sia una novità ormai moltissime aziende anche medio piccole hanno sede in un altro paese per pagare meno tasse. La Gran Bretagna qualche mese fa ha abbassato la propria corporate tax deliberatamente proprio per riuscire ad attirare più imprese dal continente, la logica è: faccio pagare meno ma a più aziende. E' un gioco al massacro, se tutti gli stati europei fanno così (e ci sono già almeno irlanda, belgio lussemburgo svizzera) quello che accadrà sarà che alle fine le entrate fiscali di tutti i paesi crolleranno, equilibrio competitivo. L'Europa deve interrogarsi se non sia il caso di introdurre una politica fiscale unica, non dico come quella italiana, ma nemmeno come quella inglese, chi non ci sta va benissimo ma le aziende con sede in altri paesi non venderanno in Europa, che vadano a vedere i loro prodotti in Africa se vogliono.

Le monete di diversi paesi emergenti si stanno pericolosamente svalutando

Non solo Argentina molti paesi emergenti stanno subendo svalutazioni alla propria moneta dovute alle politiche macro statunitensi, questo dovrebbe farci riflettere quanto sono effettivamente flessibili i cambi flessibili e guardare con sospetto a coloro che dicono che la svalutazione dipende solo dai differenziali di inflazione... Certo va bene se si confronta con un paese come la Germania che non tocca troppo le leve fiscali e monetarie e ha una politica macro stabile, ma se uno stato come gli usa ti costringe a svalutare che fai lo minacci e gli dichiari guerra o ti cucchi la svalutazione anche se non è il livello di equilibrio?
Elettrolux taglia gli stipendi ai dipendenti per essere più competitiva



Poco da fare ci sono settori che sono semplicemente maturi e il valore aggiunto è molto basso o si riducono i lavoratori o si riducono i salari, lo stato semplicemente dovrebbe accompagnare la transazione dei lavoratori dai settori maturi ai nuovi settori.
Ma c'è altro ho sempre più l'impressione che stiamo subendo diverse crisi da sovraproduzione in alcuni settori e che gli stati intervengano in soli due modi o creando una domanda fittizzia per assorbirne la produzione o si sussidiano le imprese, entrambe le politiche sono volte al mantenimento dei posti di lavoro esistenti in settori ormai maturi.
Guardiamoci un attimo attorno e guardiamo gli oggetti presenti nelle nostre case, cos'è cambiato rispetto a vent'anni fa? A parte che siamo sempre raggiungibili alla fin fine abbiamo auto più grandi, televisori più grandi, cellulari più grandi e case più piccole... Voglio lasciare alcune riflessioni ad un post dedicato ma credo che abbiamo perso la capacità di immaginarci, o almeno di interrogarci su un futuro diverso come società rispetto alla società consumistica, sopratutto è sparito dal dibattito politico.
La politica fiscale ha il dovere e il potere di guidare certi cambiamenti, produrre frigoriferi è diventato obsoleto rendiamoli più costosi, aumentiamo l'iva al 30% o aumentiamo il costo per il loro smaltimento o il costo dell'energia per i consumi privati, non sto scherzando quardate cos'è successo con la benzina l'Europa rispetto agli USA ha sempre avuto per via della tassazione dei costi più alti questo ha portato le case automobilistiche sotto spinta della domanda a proporre veicoli sempre più efficienti portando il livello tecnologico di un decennio avanti agli USA, questo ha permesso per esempio a Fiat di comprare crysler.
Potrebbe accadere la stessa cosa per gli elettrodomestici, una aumento dei costi porterebbe le case produttrici a offrire al mercato prodotti più duraturi ed efficienti, se vogliamo tecnologicamente avanzati.
Nel contempo i soldi recuperati andranno a coprire una diminuzione delle tasse su altri mercati che riterremmo innovativi quali servizi alla persona, turismo sanità o quello che una sana e democratica discussione politica riterrà necessario